Il corpo come finestra sul qui e ora
Tutti parlano dei mirabolanti benefici della meditazione, evocando aspettative che vanno dal cambiarti completamente la vita al donarti superpoteri come affrontare la fila alle poste col sorriso. Chissà, magari un giorno ci riuscirò anche io, ma per ora meditare mi fa venire voglia di tutto tranne che di stare ferma a meditare! Sarà che la mia mente è una trottola (per usare un eufemismo), ma chi riesce a sedersi, chiudere gli occhi e non pensare a nient’altro per più di… pochi minuti? Dopo averci provato mille volte e aver capito che probabilmente non sarò mai un monaco zen, ho scoperto che forse la chiave per me è nel corpo.
Trovo che entrare nel famoso “qui e ora” sia molto più facile quando mi allungo con un po’ di yoga o mi concentro sulla respirazione. Insomma, quando sono in contatto con il mio corpo. Potrà sembrare una cosa terra terra, invece si tratta di una vera e propria porta per la consapevolezza.
Lavorare sul notare quando la mia mente fugge è una cosa che ho imparato a fare, ma mi fa sentire come se stessi cercando di difendermi da un tornado con un ombrellino rotto. Ascoltare il mio corpo e le mie sensazioni, invece, mi aiuta a riscoprire che le emozioni non sono qualcosa di astratto: esse non vivono solo nella testa, ma nei muscoli, nel respiro e persino nella pancia. Sono fatte di chimica, di sensazioni corporee, di farfalle nello stomaco, di muscoli contratti, di batticuore, fiato corto, cuore in gola e via dicendo. Ogni emozione ha la sua “firma” fisica. La paura si manifesta in modo differente dalla rabbia, attivando aree diverse e in modo diverso e lo stesso vale per l’amore e l’attrazione.
Ogni giorno, mentre smartphone e pc illuminano il nostro viso e la mente corre tra mille incombenze, il corpo è lì, che cerca di parlarci. Lui tenta senza sosta di comunicare e noi ci ostiniamo ad ignorarlo o, peggio, a tentare di zittirlo (immaginate come vi sentireste se foste al posto suo!). E se invece di cercare un noi ideale (e probabilmente irraggiungibile), iniziassimo da qualcosa di più pratico, alla portata di tutti, come ascoltare il nostro corpo?
Lui può aiutarci a rimanere nel presente e può svelarci cose che non sapevamo su noi stessi/e. Sì, perché potrà sembrare strano, ma non ci conosciamo quanto crediamo. Pensaci: quante volte ti sei trovato/a a reagire d’impulso, magari arrabbiato/a, per poi renderti conto più tardi che in realtà eri in preda a qualche timore? Oppure ti sei sentito/a confuso/a sui tuoi sentimenti, ad esempio verso una persona, perché non eri sicuro/a di cosa stesse succedendo dentro di te?
Se solo fossimo disposti ad ascoltare, potremmo scoprire con grande sorpresa che abbiamo già le risposte che cerchiamo: in fondo, solo quando sai con cosa hai a che fare, puoi decidere come gestirlo. Invece di reagire automaticamente a uno stato d’animo confuso, potremmo notare ciò che il corpo ci sta dicendo e capire come ci sentiamo davvero.
Prova un piccolo esercizio: fermati per un momento e presta attenzione alle tue sensazioni fisiche. Cosa noti? Quali aree del corpo senti tese o rilassate? Magari stai trattenendo il respiro senza accorgertene, oppure hai le spalle contratte. Solo facendo questo semplice check-in, sei già più presente e consapevole.
Il corpo è una bussola. Perché non usarla?
