Ci sei o ci fai?

Hai mai provato a entrare in una stanza e non ricordarti nemmeno perché ci sei entrato/a? Ogni tanto capita a tutti: la nostra mente corre come un criceto sulla ruota delle cose-da-fare fino ad andare in confusione.

Abbiamo due modalità mentali: la modalità del fare, quella che ti fa notare tutte le cose da fare o da sistemare, e la modalità dell’essere, che invece ti tiene nel presente, qui e ora.

Quando siamo nella modalità del fare, è come se una vocina fastidiosa ci dicesse senza sosta cose come: “Hai fatto questo? Beh, ci sono ancora da fare anche questo, questo e questo”, “Non è abbastanza”, “Dovevi fare meglio!”. Questa vocina è una parte di noi che tenta di aiutarci spronandoci, ma in realtà spesso ci tormenta. Grazie a lei finiamo col sentirci stressati anche per piccole cose (figuriamoci per quelle grandi!).

Poi c’è la modalità dell’essere, quella che ti fa guardare il tramonto e pensare: “Ehi, che spettacolo!”. In questa modalità possiamo respirare, vivere il momento senza perderci fra scadenze, preoccupazioni e arrabbiature e senza impazzire per ogni cosa.

Nella modalità del fare siamo proiettati verso ciò che manca o deve essere fatto, mentre nella modalità dell’essere viviamo le cose così come sono e ci gustiamo il momento.

Ecco, questa è la questione. Fare o essere?

Il punto è che non sprechiamo soltanto cibo o risorse, ma anche il nostro tempo e la nostra attenzione, come quando di soffermiamo troppo a lamentarci di cose che non possiamo cambiare (eccomi: presente!): non serve a niente, non ci fa stare bene, ci fa sprecare energia (nostra e altrui). Lo sappiamo benissimo, ma ci caschiamo lo stesso (che rabbia!)

La modalità dell’essere è come un risparmio energetico per la mente. Smettere di correre dietro a ogni bolla di stress che ci passa per la testa e scoprire che tante piccole cose sono lì che aspettano soltanto di essere apprezzate. Quando riusciamo a entrare in questa modalità, il nostro sguardo smette di essere stanco o arrabbiato e diventa semplicemente presente.

Io ci riesco? A volte. Vorrei riuscirci più spesso. Non sono ancora molto brava, ma un po’ di passi avanti li ho fatti, come quando mi trovo in fila e vedo gli altri automobilisti sbraitare, suonare e diventare paonazzi. Magari anche io ho fretta, ma so di non poterci fare niente; così mi metto ad ascoltare qualcosa di piacevole o interessante oppure mi perdo un po’ fra i miei pensieri e guardo fuori dal finestrino. Tanto se mi metto anche io a strombazzare cosa cambia, a parte il livello di inquinamento acustico?

Spesso devo ricordare a me stessa che non devo sentirmi in colpa se non riesco a sfruttare al 200% ogni secondo della giornata. Non sempre è facile, perché il mondo ci spinge a correre sempre e comunque, anche quando non abbiamo una direzione.

Pensaci un attimo: in fondo, cosa ricordi meglio del tuo passato? Tutte le innumerevoli cose fatte durante mille giornate alienanti oppure quello specifico episodio (una chiacchierata, un paesaggio, un momento particolare) reso speciale dal fatto che in quel momento eri semplicemente presente? Quanto sono belli quei piccoli momenti in cui per una cosa semplice riusciamo a dire “wow”!

Quindi, tornando alla domanda di partenza: ci sei o ci fai? Io, personalmente, ci faccio spesso (ahimè!), ma sto cercando di esserci di più, a piccoli passi. E tu?

L'immagine raffigura una stufa accesa in una stanza accogliente, con del fumo di incenso che si disperde nell'aria. e si avvolge in modo fluido e armonioso. Il fuoco acceso crea una sensazione di calore, comfort e tranquillità, mentre il fumo conferisce un tocco quasi etereo o meditativo all'atmosfera.

Una foto di un lontano mese di febbraio, con la stufa accesa e il fumo di un incenso che si alza e si disperde nell’aria, avvolgendosi in modo fluido e armonioso. Era una giornata come tante altre, ma il fuoco acceso creava una sensazione di calore, mentre il fumo conferiva alla scena un tocco quasi etereo che mi colpì al punto da volerla immortalare (in modo pessimo, con un cellulare da quattro soldi). Questo ricordo mi trasmette un senso di pace e intimità, una sensazione come di “tempo sospeso”, dove tutto sembra andare più piano e invitarti a riflettere o semplicemente a goderti il presente.

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