Il potere dei piccoli gesti
Anni fa mi è capitato di rompermi un piede. Chi ha provato ad avere le stampelle sa come ogni gesto, anche il più banale, diventi complicato in quelle condizioni. Aggiungeteci il fatto che la nostra casetta è tutta fatta a scale: oltre alla scala principale, ci sono gradini ovunque; fra l’ingresso e la scrivania, fra la cucina e il tavolo, persino in giardino! Per apparecchiare la tavola quando ero da sola dovevo portare ogni cosa saltellando con una stampella sola, appoggiarla da qualche parte, fare i gradini, riprendere l’oggetto e così via, per ogni singolo piatto, bicchiere ecc.
La mattina il mio compagno (oggi mio marito) usciva presto di casa. Io mi alzavo un po’ più tardi e arrancavo goffamente lungo le scale con le mie stampelle (con una fifa di cadere che non vi dico!). Scendendo trovavo la moka già pronta, con un bigliettino che mi avvisava del fatto che era solo da accendere, e la tavola apparecchiata per due: la me che avrebbe fatto colazione e la me che avrebbe pranzato. Piccoli gesti semplici, ma incredibilmente premurosi. Mi facevano sorridere, non solo per la tenerezza che c’era dietro, ma anche per l’ironia di vedere la tavola apparecchiata per due sebbene fossi a casa da sola!
I gesti migliori sono fatti così: senza mettersi in mostra, senza far pesare ciò che si fa e senza che ci sia bisogno di chiedere.
Sono fortunata non solo nell’avere accanto una persona così premurosa, ma anche nell’avere la capacità di apprezzare queste piccole cose.
Dico questo perché mi è capitato di vedere come spesso le persone siano convinte di non avere nulla anche perché non notano le piccole cose preziose che invece ci sono: le danno per scontate, non le apprezzano. Questo è un doppio peccato: per loro, perché si privano di tante belle sensazioni, e per chi sta loro accanto (che non sentendosi apprezzato/a finirà col chiudersi o con l’allontanarsi). Mi è capitato di vedere persone la cui vita era costellata di bellezza (se solo fossero riuscite a vederla!) essere totalmente indifferenti alle proprie fortune e trovare sempre un modo per disprezzare cose e persone.
È importante capire che sono proprio le piccole cose a insegnarci il valore della gratitudine. Quando le cose vanno bene, è facile dare per scontati certi dettagli e quando le cose vanno male (proprio quando ci servirebbero tanto) è facile non vederli nemmeno, presi/e come siamo dalle nostre disgrazie. La gratitudine non è sempre legata a grandi eventi: spesso le ragioni per sentirci grati si nascondono proprio nella quotidianità.
Coltivare la gratitudine è uno stile di vita. Significa allenare l’occhio a vedere e apprezzare le piccole cose che ci rendono la vita migliore. Spesso siamo troppo presi dai nostri impegni o dalle nostre preoccupazioni per fermarci a notare queste cose, ma è proprio lì che la gratitudine trova il suo terreno più fertile, pronta a crescere e ad aiutarci a costruire il nostro benessere quotidiano.
Quel bigliettino nella moka non era soltanto un’istruzione riguardo il caffè: era un messaggio che diceva: “Penso a te”, “Sono qui anche quando non ci sono”, e mi faceva sentire amata in un modo che le parole da sole non possono spiegare.
Forse è proprio questo il segreto: imparare a vedere la magia nascosta nelle piccole cose. Lasciarsi sorprendere dalla premura di un gesto semplice e ricordarsi che, alla fine, la felicità è tutta qui, nei dettagli che costellano la nostra quotidianità.
E voi, cosa mi dite? Quali sono i piccoli gesti che vi fanno sentire grati/e nella vostra quotidianità?
